Di ritorni e di scoperte: una storia di amicizia

Sam ama il mare e stare da solo. Fino a che una tempesta non scompiglia tutto e in modo del tutto inaspettato gli fa conoscere qualcuno. Qualcuno di cui non può più fare a meno.

E così la balena diventa una compagna di giochi, di avventure, di scoperte.

Per la prima volta Sam prova una sensazione nuova, di gran lunga preferibile alla solitudine: ha trovato un’amica.

Arriva il momento di salutarsi e la separazione è il primo momento doloroso che sperimenta sulla sua pelle e che segna il passaggio a una dimensione in cui nulla è più come prima.

Ora il silenzio è assordante, la solitudine insopportabile. Ma c’è rimedio.

Ci vuole coraggio, ma si possono abbandonare le convinzioni inossidabili, la propria zona di comfort, i confini che sembrano insuperabili, una volta che si è scoperto ciò che ci rende davvero felici.

Con un linguaggio pieno di poesia e di una leggerezza che fa bene al cuore, Linde Faas costruisce un mondo che via via si riempie di colore: sono le sfumature di quando si fa spazio al nuovo e all’altro e le differenze si mescolano.

Il suo è un albo che reinterpreta la nostalgia come sentimento: non il nostos, il ritorno dell’eroe greco via mare, che contempla la mancanza, il desiderio, la tensione di conoscenza e di ricerca, ma il volontario allontanamento attraverso il mare verso ciò che si ha avuto la fortuna di scoprire e che vale la pena di non lasciarsi sfuggire.

Linde Faas
Il bambino e la balena
Edizioni Clichy, 2021
pp.44, 19 euro