In viaggio verso Auschwitz: sette testimonianze a confronto

In viaggio verso Auschwitz: sette testimonianze a confrontoQuando si parla delle milioni di persone rinchiuse e uccise nei campi di sterminio nazisti si utilizza per lo più la parola “deportati” senza mai soffermarsi abbastanza sul suo significato e su quel terribile viaggio che ha condotto uomini, donne e bambini verso una sofferenza indicibile. Cosa vuol dire deportare? Così risponde il dizionario Treccani: “Pena mediante la quale il condannato viene privato dei diritti civili e politici, allontanato dal luogo del commesso reato o di residenza e relegato in un territorio lontano dalla madrepatria”.

Dopo la seconda guerra mondiale deportare ha assunto un significato più ampio perché quei sei milioni di ebrei condannati allo sterminio dal regime nazista non avevano commesso alcun reato, non c’è stata una condanna di un tribunale. Dall’oggi al domani, privati di ogni diritto, le vittime del nazismo e, non dimentichiamolo mai, del fascismo, sono salite sui treni per non farvi più ritorno.

E proprio sul viaggio verso Auschwitz il professore Camillo Brezzi ha voluto raccogliere sette testimonianze per ricostruire la prima tappa di quel viaggio verso la soluzione finale che non è stato ancora ampiamente studiato.

Primo Levi, Liliana Segre, le sorelle Bucci, Shlomo Venezia, Pietro Terracini e Sami Modiano, sono i testimoni attraverso le cui parole l’autore indaga nel dettaglio il viaggio verso Auschwitz. Come scrive Brezzi stesso, il racconto è uguale per tutti solo in apparenza perché ciò che lo rende differente per ognuno è quel bagaglio di ricordi, sensazioni e percezioni che i salvati sono riusciti a raccontare anche per coloro che invece sono rimasti sommersi.

L’ultimo viaggio è un libro di memorie, per aggiungere un pezzo in più di quell’immenso puzzle raffigurante la tragedia dell’olocausto.

Camillo Brezzi, L’ULTIMO VIAGGIO. DALLE LEGGI RAZZISTE ALLA SHOAH. LA STORIOGRAFIA, LE MEMORIE
Il Mulino, 2021
pp.175, euro 15

Pubblicato da Romina Anardo

Giornalista, storica e mamma con la passione della politica internazionale