“Un giorno una ragazza”: a vivere si impara vivendo

Un giorno una ragazzaMelbourne, Australia. Sul tetto di una vecchia fabbrica una colorata insegna pubblicitaria rimanda l’immagine di una ragazza che salta una corda. Una ragazza fatta di ferro e di tubi al neon.

Parte da qui, da un ricordo legato alla sua città di origine, lo snodo narrativo di Un giorno una ragazza, opera prima del musicista Nic Cester, frontman dei Jet e co-fondatore del gruppo Jaded Hearts Club.

Per tutti i passanti la ragazza che salta la corda (traduzione letterale di “The skipping girl”, titolo originale dell’opera) rappresenta un simbolo di libertà e di spensieratezza, una luce colorata in mezzo al buio. Cester, invece, immagina la protagonista del suo racconto prigioniera di un destino già scritto, intrappolata in un eterno loop.

Ogni giorno, sul tetto della fabbrica, per lei è uguale all’altro. Non le resta che immaginare le vite degli altri, sognare di essere al loro posto. Chissà cosa si prova a uscire la sera, ad avere degli amici, a essere una ragazza come quelle che aspettano l’autobus alla fermata?

Un giorno una ragazza - 2

A VIVERE SI IMPARA VIVENDO

Una notte un violentissimo temporale offre alla protagonista del racconto l’inaspettata occasione di diventare una ragazza in carne e ossa.
Liberata dalle lamiere e dai fili elettrici la ragazza che salta la corda pensa di essere diventata come tutte le altre ma i parlottii e gli sguardi di chi incontra per strada, ostili e minacciosi, la rendono confusa e impaurita. Camminando per la città comincia a intuire che forse qualcosa non è andato come sperava. Cosa non ha funzionato?

Saranno alcuni animali che incontrerà nel suo vagare a farle capire un’importante verità:

«a vivere si impara vivendo».

Per stare bene, per essere felici non basta essere “una ragazza come le altre” ma è necessario trovare la propria identità, la propria unicità. Facendo esperienze, imparando ad accogliere pensieri ed emozioni, creando legami. In caso contrario siamo tutti destinati a vivere in un eterno loop, senza colori.

UNA CHIAVE DI LETTURA

Non stupisce che Cester abbia pensato al racconto in pieno lockdown, nella sua casa di Milano. Spostando la chiave di lettura dell’opera a quel periodo, il personaggio della ragazza che salta la corda è in grado di rappresentare bene il comune sentire di molti di noi in quelle lunghe settimane: giornate sospese ripetitive, animi impauriti in attesa di (ri)trovare le proprie vite, in tutte le loro sfumature.

L’albo illustrato Un giorno una ragazza si completa con la colonna sonora The skipping girl, otto canzoni scritte e interpretate da Nic Cester, ascoltabili inquadrando il QR code presente sul libro.

Un progetto editoriale originale, illustrato con maestria da Richolly Rosazza ed edito da Kite Edizioni [età di lettura dai 6 anni].

Nic Cester (testo) e Richolly Rosazza (illustrazioni)
Un giorno una ragazza
Kite Edizioni, 2021
pp. 32, 16 euro

Pubblicato da Marika Frontino

Giornalista, è stata capo redattrice della rivista ".eco, l'educazione sostenibile". È laureata in Scienze della comunicazione e specializzata in Comunicazione multimediale e di massa.