Ramadan all’inferno: l’immigrazione vista da un immigrato

Ramadan all'inferno: l'immigrazione vista da un immigratoNon c’è libro più attuale di Ramadan all’inferno scritto in prima persona da Youssef Mehajed. Il libro racconta infatti il lungo, faticoso e terribile viaggio che Youssef ha dovuto affrontare per raggiungere l’Italia dal Marocco.

Il tema immigrazione in questi ultimi anni è diventato centrale nel dibattito politico, non solo in Italia. Il muro di Trump, l’indifferenza dell’Unione europea, i porti chiusi del Ministro dell’Interno Salvini, la Brexit…Tutti sembrano fare a gara a chi riesce a respingere più persone possibili. Ma dietro statistiche, proclami, discussioni da bar, ci sono delle persone, essere umani che sfidano la morte alla ricerca di un futuro migliore.

Mehajed attraverso questo libro descrive la sua vita in Marocco, racconta le ragioni che lo hanno spinto a lasciare controvoglia il suo Paese, la sua famiglia, la sua lingua per approdare in un Paese sconosciuto che però poteva offrirgli una speranza. Dopo esser passato l’inferno in Libia, attraversato su un barcone il Mediterraneo, Mehajed arriva in Italia e tra alti e bassi si inserisce nel tessuto urbano di Comacchio tanto da candidarsi Sindaco. ” Presentarmi come candidato sindaco – scrive Mehajed – mi ha dato l’opportunità di ripensare tutta la mia storia e alla mia identità, di trasformare la mia venuta qui in un’opportunità di scambio, in una possibilità di dare.”

La storia di Youssef è un racconto della sua volontà di credere in un mondo migliore e soprattutto del suo impegno per la costruzione di una società dove la dignità dell’essere umano non sia mai dimenticata.

Youssef Mehajed, Ramadan all’inferno
Lastaria Edizioni, 2018
pp. 114, euro 14.90

Pubblicato da Romina Anardo

Giornalista, storica e mamma con la passione della politica internazionale