L’avvincente storia del test di intelligenza di Alfred Binet

L'avvincente storia del test di intelligenza di Alfred BinetCosa ho fatto subito dopo aver letto La scoperta dell’intelligenza? Beh non lo nego… Sono andata sul web per conoscere il mio quoziente intellettivo. L’ho scoperto? Assolutamente no. Sul web esistono infatti centinaia di test dell’intelligenza tutti diversi, alcuni più scientifici, altri meno. E questo è una prova in più del fatto che l’obiettivo per cui Alfred Binet e Théodore Simon avevano sviluppato il test è stato completamente stravolto.

Elisabetta Cicciola, psicologa con un dottorato in Storia della Scienza, ripercorre tutte le tappe che hanno portato Binet a costruire un test capace di misurare l’intelligenza. Binet è considerato uno dei fondatori della psicologia sperimentale cioè quella branca della psicologia che nell’indagine dei processi cognitivi applica il metodo sperimentale. Ma non solo. Binet infatti era anche un pedagogista e uno scrittore che aveva il pallino di trovare una scala che misurasse l’intelligenza per ogni età evolutiva.

Focus dei suoi studi erano i bambini. Ma il suo obiettivo non era certo quello di marchiare i bambini con il risultato negativo del test creato da lui. Quello che guidava lo psicologo francese era un approccio educativo: partire da un dato certo per comprendere quali metodologie applicare per aiutare i bambini con un  quoziente intellettivo non sufficiente.

Del test si appropriò poi lo psicologo americano Henry Herbert Goddard che trasformò radicalmente il fine del test. Sottopose al test gli emigranti e le persone più vulnerabili per classificare le persone in base al risultato del test. Fu l’inizio dell‘eugenetica, di quel pensiero che voleva selezionare l’umanità in base a determinate caratteristiche per dar vita all’uomo perfetto. I bocciati al test potevano comunque vivere svolgendo i lavori più umili e denigranti senza una speranza per il futuro.

L’obiettivo dell’eugenetica fortunatamente non si è realizzata, ma la sua impronta sul test invece non si è cancellata e ancora oggi si classificano le persone in base al quoziente intellettivo per etichettare e non per aiutare.

Elisabetta Cicciola, La scoperta dell’intelligenza
Fefé editore, 2019
pp. 251, euro 15

Pubblicato da Romina Anardo

Giornalista, storica e mamma con la passione della politica internazionale