La musica: la forma più gentile della comunicazione

La musica: la forma più gentile della comunicazioneA Porto Acre vive un bambino con lo zio Musicante. È un bambino timido e insicuro che non riesce a comunicare con il mondo perché non ha voce. Il bambino non non parla ma ama la musica e ascolta sempre tutte le note che fuoriescono dagli strumenti dello zio.

Un giorno però il bambino scopre una cantina piena di strumenti in grado di catturare le voci di chi sta intorno e allora ecco l’idea: catturerà le parole degli abitanti e finalmente potrà parlare attraverso gli strumenti. Ma l’entusiasmo va oltre, il bambino si fa prendere un po’ la mano e cattura un po’ troppe voci…

Fortunatamente arriva lo zio a salvarlo e a spiegargli che non si può rubare la voce alle persone. Ognuno ha il proprio modo di comunicare e lui deve trovare il suo. Il bambino sceglie la musica: è quello il suo dono.

Il bambino che rubava le voci, edito da Bacchilega Junior, è un commovente libro sulla difficoltà di comunicare, una fiaba moderna che aiuta i bambini e gli adulti a capire che in questo mondo così frenetico e così pieno di parole, l’incomunicabilità è sempre dietro l’angolo. Ma non bisogna arrendersi, il modo di trasmettere le proprie emozioni c’è, bisogna solamente trovare il proprio dono.

Brian Freschi, Il bambino che rubava le voci
Bacchilega junior, 2019
pp. 40, euro 18

Pubblicato da Romina Anardo

Giornalista, storica e mamma con la passione della politica internazionale