1979: la rivoluzione di Khomeini diventa realtAi??

Iran 1979: la rivoluzione guidata dall’ayatollah Khomeini si compie. Dopo un anno di lotte e manifestazioni contro lo Shah Pahlavi, cade una feroce dittatura. Nasce la Repubblica Islamica dell’Iran.

Emanuele Castelli, ricercatore all’UniversitAi?? di Parma, analizza la rivoluzione iraniana confrontandola con altre rivoluzioni (Francia 1789, Russia 1917, Cuba 1956) e trattandola, allo stesso tempo, alla luce di un nuovo modello interpretativo. In effetti la Rivoluzione del 1979 A? classica per le cause che l’hanno scatenata: crescita demografica, modernizzazione forzata e veloce, urbanizzazione incontrollata, repressione politica, crisi economica. Quindi il paragone con le altre rivoluzioni A? ovvio. Nello stesso tempo perA? A? una Rivoluzione inedita perchAi?? a guidarla A? un membro del clero sciita, l’ayatollah Khomeini, che rompe con la tradizione pur essendone parte.

La rivoluzione dell’Islam A? diviso in due parti. La prima A? dedicata all’analisi del concetto e del fenomeno rivoluzione studiato nel secolo scorso attraverso un approccio filosofico, sociologico e politologico. La seconda parte esamina la Rivoluzione iraniana utilizzando i parametri descritti nella prima. Il quadro che ne esce fuori non A? per niente scontato e restituisce un’immagine dell’Iran in bilico tra regime e democrazia. Infatti il libro A? sottotitolato: Il cambiamento di regime in Iran tra democrazia e teocrazia… Il professore Castelli, da me intervistato, spiega: ai??? Con il termine democrazia non mi riferivo ovviamente alla sua accezione liberale ma a quella procedurale, di pratica democratica (Schumpeter 1942), cioA? la presenza di elezioni libere (al netto del ruolo esercitato a monte dal Consiglio dei Guardiani), competitive, ricorrenti e corrette (anche qui al netto del possibili brogli del 2009). A cui ovviamente fa da contraltare il riferimento imprescindibile alla legge islamica (teocrazia). Credo dunque che sia il concetto di democrazia (cioA? la pratica democratica) che quello di teocrazia (cioA? sharia, costituzione iraniana e velayat) debbano essere presi in considerazione per spiegare il sistema politico iraniano, unico al mondo sotto molti aspetti.ai???

La Rivoluzione del 1979 ha sorpreso il mondo. Molti erano convinti che dalla rivoluzione non sarebbe nato nulla di duraturo. Invece la Repubblica islamica dell’Iran A? sopravvissuta fino ad ora superando la guerra con l’Iraq, l’isolamento internazionale, l’Onda verde. Le radici piA? religiose della Rivoluzione sono state dimenticate e il pragmatismo politico ha preso il sopravvento. La richiesta di libertAi?? che ha accompagnato le fasi della Rivoluzione si scontra ancora oggi contro uno stato teocratico e autoritario guidato dal clero. Ma nonostante la pessima fama che perseguita l’Iran nel sistema politico internazionale e nei media occidentali, esso rimane l’unico Paese in zona ad avere un embrione di sistema democratico. Speriamo che permettano a questo embrione di crescere…

Emanuele Castelli, La rivoluzione dell’Islam. Il cambiamento di regime in Iran tra democrazia e teocrazia
Rubbettino UniversitAi??, 2008
pp. 176, euro 11

 

Pubblicato da Romina Anardo

Giornalista, storica e mamma con la passione della politica internazionale